Da San Lorenzo è possibile visitare:
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l’Eremo di Santa Sperandia dove la monaca benedettina visse
alcuni anni della sua vita ascetica, fatta di mortificazioni e penitenze. Secondo
la tradizione fu popolare protagonista di eventi miracolosi, tra cui guarigioni
di molte persone, soprattutto donne, da diverse malattie. Molte sono le
leggende che si narrano intorno alla figura della santa, una delle più curiose
è quella delle ciliegie: La chiesa e il convento di Sant' Angelo (Cingoli),
dove risiedeva la Santa, avevano bisogno di riparazioni, durante l’inverno la
santa chiese ai muratori che lavoravano in mezzo alla neve se desiderassero
qualcosa e uno di loro chiese delle ciliegie. La santa si ritirò in preghiera e
tornò con un cesto di rosse ciliegie per i muratori che lavoravano nella chiesa
che ovviamente ne rimasero di sasso! Forse proprio in ricordo di questo
episodio, nella grotta vi è un’immagine di Santa Sperandia con in mano delle
ciliegie.
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“La Roccaccia”, i resti della rocca del
castello di Monte Acuto che ancora oggi, segna il confine fra il territorio di
Treia e quello di Cingoli. Anche questo è un luogo misterioso e ricco di
leggende, come quella della tessitrice, che tesse nei sotterranei con un telaio
d’oro e del serpente posto a guardia del tesoro lasciato nel castello dal
demonio, a cui si può arrivare solamente recandosi lì a mezzanotte e porgendo
le braccia al serpente tendendo un bicchiere d’acqua in mano, da cui si
abbevererà. Da qui si può godere di un’ottima vista panoramica che si estende
dal mare ai Sibillini.
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Santuario del SS. Crocifisso, realizzato
nel ‘900 a seguito di un incendio da cui si è salvato solo un crocifisso
originario.
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Treia, borgo medioevale inserito tra “borghi
più belli d’Italia”, circondato dalle mura, è possibile accedere al centro
storico dalle sette porte della città.Il borgo è ricco di arte, storia e
cultura: l’Accademia Georgica, la Pinacoteca comunale, il museo civico
archeologico
Città simbolo del gioco
del Pallone con il Bracciale, dato che qui è nato uno dei maggiori
rappresentanti all’epoca di tale sport. Dal 1978 a Treia si svolge questa
sentitissima competizione cittadina, denominata la “disfida del bracciale”. La
prima domenica di agosto, i quattro quartieri cittadini si sfidano per
conquistare per un anno il palio. Tutta la cittadina partecipa attivamente ogni
anno all’evento, il borgo è vivo e animato, un’immersione totale nelle
tradizioni della metà dell’800, dai balli alla gastronomia, dai costumi alle
scenografie. Durante la visita a Treia non si può perdere l’assaggio del prodotto
tipico del borgo: il “calcione”, a marchio DOP, un impasto di uova, pecorino,
zucchero e olio dal sapore dolce-salato, a metà maggio si tiene la sagra di
questa tipicità, unendo al gusto anche degli spettacoli.
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Cingoli, anche questo borgo inserito tra “i
borghi più belli d’Italia”, patrona del luogo Santa Sperandia. Denominata il
“balcone delle Marche” perché dal paese si gode di uno stupendo panorama che include mare, monti
e tutti quei colori delle campagne che tanto ci rappresentano. Cingoli ospita un
dipinto di Lorenzo Lotto, diversi sentieri naturalistici, nel borgo non mancano
arte, natura e buona tavola. Tra i vicoli che si snodano nel borgo sono
presenti diversi negozietti artigianali, dove poter anche gustare un tagliere
di salumi e formaggi locali. Il lago di Cingoli si trova a poca distanza del
paese, qui è possibile noleggiare un pattino per fare un tour del lago, o
semplicemente rilassarsi nella quiete dei boschi vicini e della limpida acqua
lacustre. Innumerevoli le occasioni per gli appassionati di attività
all’aperto, il fiume Musone che scorre nelle valli sottostanti offre diverse
occasioni per appassionati di trekking con i percorsi nel verde, uno dei punti
che attira maggior interesse è il ponte Romano, ponte medioevale che si scorge
tra la fitta vegetazione, e poco lontano un vecchio mulino ad acqua storico, il
Mulino Bravi, uno degli ultimi funzionanti nelle Marche. Per rinfrescare anima
e corpo non si possono non vedere “le cascatelle”, graziose cascate fatte dai
salti del Musone, nonostante la temperatura dell’acqua non sia mite, durante
l’estate questo luogo è come un oasi nel deserto.
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Riserva del Monte San Vicino e monte Canfaito, col San Vicino il monte più
iconico della regione in quanto, grazia alla sua posizione centrale, è visibile
da quasi tutto il territorio Marchigiano. Quest’area è stata anche ospitale nei
confronti dei partigiani che qui vi hanno trovato rifugio tra i boschi,
nell’abbazia di Roti, per poter contrastare le truppe nazi-fasciste. È
sicuramente uno dei luoghi simbolo per festeggiare il 25 aprile, la liberazione
dell’Italia dal nazi-fascismo.